Vodafone abbandona il 3G in Italia: dismissione totale


Da qualche giorno ha preso il via il processo di dismissione, ovvero di progressiva riduzione delle risorse di rete su tecnologia delle reti 3G da parte di Vodafone.

Vodafone è uno dei primi gestori italiani telefonici che sta investendo ingenti risorse a dismisura per lo sviluppo del 5 G. Il provider, oltre ad essere stato il primo ad aver introdotto nel territorio nazionale italiano le linee internet di ultima generazione, ad oggi può serenamente vantare l’estensione delle sue linee 5 G in Italia.

L’inizio delle operazioni era fissato a partire dal mese di novembre 2020, per poi essere posticipato al 31 gennaio 2021. La fine dei lavori avverrà quast'anno.

Da alcuni giorni Vodafone ha avviato la graduale cessione della tecnologia 3 G ed è emersa anche una nuova roadmap con la programmazione progressiva di tutti i comuni coinvolti settimana per settimana, fino a quando lo switch off dovrebbe essere ultimato in tutta l’Italia.

La dismissione della tecnologia 3G avverrà in maniera sequenziale e verrà divisa in 5 fasi differenti:

  • La prima fase è stata dal 25 gennaio al 1 febbraio in cui erano coinvolti 583 comuni.
  • La seconda fase è partita dal 1 febbraio all’ 8 febbraio coinvolgendo altri 634 comuni.
  • La terza fase inizierà dall’ 8 febbraio fino al 15 febbraio travolgendo 1489 comuni.
  • La quarta fase vigerà dal 15 febbraio fino al 22 febbraio toccando 2420 comuni.
  • La quinta fase si avvierà portando a compimento il 100 per cento dei comuni di tutto il territorio italiano.

L’intero processo converrà ad ottimizzare la qualità del servizio, riducendo l’energia elettrica utilizzata per il funzionamento della rete e di liberare le frequenze destinandole alla tecnologia 4 G.

All’interno del documento ufficiale, è presente l’elenco dei comuni con la relativa data di dismissione.

Quelli non palesemente citati verranno inclusi automaticamente nell’ultima fase. Si rammenta che lo spegnimento delle risorse di rete su tecnologia 3 G non avrà impatti negativi sull’utilizzo dei dispositivi e servizi in 2 G e 4 G, che potranno proseguire ad essere usati senza alcun problema.

Tutti i dispositivi connessi attraverso la tecnologia del 3 G e quindi non abilitati al 4 G, continueranno comunque tranquillamente ad inviare chiamate ed SMS, ma potrebbero però avere dei lievi rallentamenti delle navigazioni in internet.

La maggior parte delle persone non noteranno alcuna differenza, tranne quei pochi che hanno uno smartphone non abilitato.

Vodafone mette a disposizione per tale causa una serie di offerte speciali, dedicate a tutti i clienti che intendono sostituire i propri cellulari non ancora abilitati o che non riescono a navigare su internet durante le chiamate. Inoltre tutti i acquirenti in possesso di una Sim card con una capacità inferiore a 128k possono richiedere la sostituzione gratuita.


Perché Vodafone abbandona il 3 G?

Prima di tutto nessuna preoccupazione, ne disfattismo.

Questa scelta si riporta tra quei progetti dell’operatore Vodafone che come finalità è quella unicamente di migliorare l’efficacia, la qualità e la sostenibilità della propria rete.

Ormai da un bel po’ di tempo, l’operatore telefonico rosso, si impegna enormemente a favorire la diffusione di reti innovative e di ultima generazione, accesso ai servizi digitali ad un maggior numero di persone, potenziando le performance per il traffico dati e cercando di abbassare quello che viene definito “digital divide”.

La diminuzione delle reti 3 G è una mossa molto importante nel raggiungimento di tutti gli obbiettivi posti, che invoglia ad essere un operatore telefonico, tra i migliori.

La razionalizzazione delle risorse a disposizione diventa essenziale per lo sviluppo e l’implementazione delle reti di ultima generazione, non solo il 5 G ma anche il 4 G.

L’iniziativa incomincia come reazione all’accresciuta domanda di qualità e quantità di dati, utilizzando lo spettro usufruibile nel modo più funzionale possibile, allocandolo sulle nuove tecnologie.

Conseguentemente perfeziona la risposta della rete nella ricezione dei servizi ad alto consumo di banda, oltre ad ottimizzare il consumo dell’energia elettrica.

Si stima un risparmio di 100 Gwh per tutto il 2021, che ha lo stesso valore di un consumo annuo di una cittadina di 50000 abitazioni.

L’obiettivo della sostenibilità della Giga Network Vodafone è migliorare sempre di più in efficienza, una nuova generazione di rete compatibile da giugno 2019 anche con lo standard 5 G.

Il processo di dismissione della rete 3 G riguarderà non solo l’operatore telefonico Vodafone, ma anche gli MVNO che si basano sulla propria infrastruttura, come ad esempio HO MOBILE.

L’operatore telefonico britannico ha spiegato che questo processo andrà di pari passo con il potenziamento delle reti 2 G e 4 G, oltre che 5 G, che è la rete del futuro che pian piano sta prendendo piede anche all’interno del nostro territorio nazionale italiano, e in un piccola cerchia ristretta di città.

Vodafone ha puntualizzato inoltre anche che lo spegnimento del 3 G completerà anche l’ obiettivo di riduzione del consumo energetico prefissato dal business plan, che sarà anche capace di ampliare la copertura del 4 G che attualmente ancora non giunge presso tutti i comuni italiani , prevedendo così un inoltro di altri 1100 centri.

Già attualmente alcuni clienti Vodafone e degli operatori virtuali che sfruttano la sua rete, se dotati di device non abilitati almeno al 4 G, potrebbero cominciare a risentirne.

In questi giorni mentre sono incominciate le operazioni di cessazione in alcune aree del territorio italiano, è emersa una roadmap. Il documento in considerazione, contiene la pianificazione delle attività di dismissione del 3 G in termini temporali e geografici, aggiornato al 14 dicembre 2020, ovvero dalla stessa data in cui Vodafone aveva cambiato, indicando invece come data di inizio dell’operazione, poi diventata definitiva.

Il documento è caricato sul sito Vodafone . Secondo il documento di dicembre ogni settimana saranno iniziate le operazioni, ci sono tutte le date e l’indicazione dei comuni coinvolti.

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