Le sanzioni Antitrust in calo, si punta sulla moral suasion


In calo sono le multe dell’Antitrust, secondo una stima, da gennaio a settembre del 2020, La pandemia da coronavirus ha colpito pesantemente l’economia, e non solo, per questo motivo l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per la concorrenza ha deciso di mirare maggiormente sulla moral suasion, ovvero la persuasione morale. Questo è un valore tra i dati che risultano in seguito al bilancio parziale stimato per il 2020, che è stata presentata insieme con la Relazione dell’anno 2019 quando il collegio della Authority guidato da Roberto Rustichelli ha proposto al nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.


Anniversario dell’Autorità

Il 10 ottobre scorso, è avvenuta la celebrazione del trentesimo anniversario da quando è entrata in vigore a legge Antitrust e anche della nascita dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. In tale circostanza, il presidente della Repubblica ha incontrato al Quirinale Rustichelli, ovvero il presidente dell'Autorità, insieme ad altri componenti, Gabriella Muscolo e Michele Ainis e il segretario generale, Filippo Arena. Lo scopo di questo incontro è stato quello presentare al Presidente della Repubblica la Relazione sulle attività che sono state svolte durante il 2019.


Nell’anno 2019 si stima sanzioni per 766 milioni

Dal resoconto risulta che, durante il precedente anno 2019, l'Autorità aveva emesso ottantanove procedure istruttorie nei riguardi della tutela del consumatore e trentaquattro emessi per quanto riguarda lai tutela della concorrenza ed inoltre dispose sanzioni da importo che erano ben oltre settecento sessantasei milioni di euro. Tali ricavi sotto forma poi di risorse importanti, furono versate nel bilancio del Governo, e, con una somma che equivale ai venticinque milioni di euro, che furono destinate per la progettazione istituzionale a favore dei cittadini.


Il 2020: secondo un bilancio parziale

In un messaggio l’Autorità evidenzia che le operazioni sono procedete con anche più grande sprint da questo inizio del 2020 poiché la pandemia da Coronavirus ha causato non solo problematiche molto gravi di tipo salutare e per la quotidianità dei cittadini ma ha inevitabilmente colpito anche in maniera violenta le risorse economiche del nostro territorio italiano e come anche per il resto del mondo. Economicamente molte aziende italiane stanno attraversando tante avversità, per questo motivo l’Autorità ha dovuto introdurre l’uso per la durata dei primi 9 mesi del 2020 rispetto al 2019, l’istituzione della moral suasion in centodieci circostanze in confronto alle cinquantanove rispetto al 2019, l’istituzione degli impegni in quindici circostanze in confronto dei quattordici di tutto il 2019, invece è stata diminuita ila messa in atto di multe a quarantanove circostanze a fronte dei precedenti ottantanove. Facendo una stima della variazione di importo; si è stimato un un totale di 43,9 milioni in confronto ai 74,6 milioni del 2019.


Ottimi risultati con moral suasion per la tutela del consumatore

Per quanto riguarda la tematica sulla tutela del consumatore l’Autorità ha riversato il suo impegno, nel 2019, in ottantanove provvedimenti istruttori per attività commerciali non corrette, violazioni in tema di consumer rights, condizioni vessatorie, praticabilità dei pagamenti e inadempienze.

L’Antitrust inoltre ha agito con il mezzo della moral suasion ricavando, in cinquantanove episodi, la destituzione dei profili con rilevata illiceità. Queste segnalazioni di irregolarità, sono state segnalate soprattutto dai clienti, per un percentuale pari al cinquantacinque per cento, e anche dalle associazioni dei consumatori, un buon quindici per cento,

 che tra l’altro hanno continuato a utilizzare il formulario online disponibile sul sito dell’Autorità, inviando 2.714 denunce, e a telefonare al contact center che ha raccolto 5.529 chiamate. In totale le sanzioni per pratiche commerciali scorrette, violazioni dei diritti dei consumatori e inottemperanza a precedenti delibere ha portato a irrogare sanzioni per 74.663 milioni di euro, in crescita rispetto ai circa 65 milioni del 2018.

Principalmente i provvedimenti hanno interessato il campo dell’e-commerce, in maniera particolare la prassi del buy and share, il campo energetico, ovvero proposte commerciali non corrette, pubblicità e commercializzazione sconveniente di sistemi fotovoltaici e anche promozione fraudolenza di carburante. Inoltre anche per quanto il settore della comunicazione, della finanza e delle assicurazioni: ovvero abbinavano il l credito al consumo con polizze di assicurazione, oppure combinavano i mutui immobiliari con polizze di assicurazione e conti correnti, oppure con prestazioni di pay tv.

Durante il 2019 Il rating di legalità si sono conclusi quattromila e cento otto procedure. Questo trend si è poi confermato anche nel 2020, dato che entro il 30 settembre sono stati definiti 3.592 procedure. Il rating è stato tanto apprezzato dalle aziende, poiché permette loro sia di accrescere il merito creditizio, e quindi ottenendo in maniera più semplice l’accesso al credito, anche perché riduce del 30% gli importi delle cauzioni da concedere negli appalti pubblici.


Il comportamento in opposizione alle pratiche commerciali non corrette

In merito alle indagini che sono state indirizzate e per i rimedi utilizzati per la tutela dei consumatori a partire dalle pratiche commerciali non corrette in dopo che è esplosa la grave pandemia da Covid-19, ha ricordato l’Antitrust.

Secondo la Commissione europea, con una lettera firmata dal Direttore Generale Salla Saastamoinen, della Direzione Generale Giustizia e Consumatori, ha voluto riconoscere e sottoscrivere che la Autorità italiana rappresenta un esempio da emulare per le attività avviate anche dalle altre autorità per contrastare la diffusione di azioni e prassi illegali attinenti a prodotti di dubbia provenienza, immessi nel commercio e spacciati per prodotti per la protezione dal Coronavirus.

Per quanto riguarda la concorrenza, l’AGCM si è attivata concentrandosi principalmente sui cartelli, ed in modo peculiare su quelli che sono stati pubblicati e attinenti alle gare pubbliche. Tra gli illeciti sanzionati devono essere indicati quelli di abusi di dipendenza economica, che hanno predisposto al compimento di nove provvedimenti istruttori, e quelli che hanno violato in materia delle relazioni di tipo commerciale in ambito di vendita di prodotti agro-alimentari ed agricoli.

Ottantadue operazioni di advocacy sono stati concretizzati e inoltre si è definito un accertamento conoscitivo sui Big Data. Questa indagine è stata realizzata dal Garante per la Protezione dei Dati Personali in sinergia con l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.

Per quanto concerne i procedimenti istruttori per abusi di posizione dominante vennero emesse multe di circa 1,6 milioni di euro ad aziende che operano nel campo dei trasporti e quelle delle di attività di tipo ricreativo, sportivo e culturale. Sono state effettuate sessantacinque azioni di concentrazione dall’Antitrust ed inoltre ha poi compiuto verifiche ispettive.

Fra le operazioni svolte alcune sono afferenti alla gara nella erogazione di gas, altre invece erano afferenti agli accordi restrittivi per i costi del cartone ondulato e anche gli accordi anticoncorrenziale nelle fatturazioni mensili che sono compite dalle varie compagnie telefoniche.

Sotto l’attento mirino dell’Authority sono andati a finire persino i servizi professionali la filiera agroalimentare.



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