In quanto tempo si prescrive una bolletta?


Le spese delle bollette vanno a pesare sempre di più sul bilancio delle famiglie italiane.

Le nostre case sono sempre più tecnologiche e dotate di ogni tipo di confort che contribuiscono a far lievitare i consumi. A questo quadro, già di per se critico, si aggiunge anche che alcune bollette, in particolare quelle di luce e gas, sono caricate periodicamente di nuovi costi con importi fatturati che non corrispondono esattamente ai consumi reali.

Il risultato? In pochi mesi, per molte famiglie, il loro pagamento diventa veramente problematico.

E’ per tali ragioni che trovare l’offerta migliore sul mercato, prima di attivare ogni utenza, si rivela vitale per contenere le spese dei consumi. Una buona tariffa economica, che disponga di bollette semplici e chiare, è essenziale al fine di contenere la spesa dei consumi.  


Bolletta: tutto quello che c’è da sapere


L’Ufficio Studi di Confcommercio ha condotto un’analisi sulle spese obbligate delle famiglie tra gli anni 1995 ed il 2020, considerando anche la crisi del 2020 ed i vari effetti relativi all’emergenza Covid. Tale studio ha evidenziato come queste si fanno sentire sui bilanci familiari con un aumento di quelle obbligate che vanno ad incidere per circa il 44% sul totale dei consumi delle famiglie (è questo rappresenta sicuramente il livello più alto dal 1995) arrivando a pesare per più di 7.000 euro l’anno pro capite. Prendendo proprio in considerazione le spese obbligate, la voce relativa all’ abitazione è quella che va ad incidere in maniera maggiore: stiamo parlando di oltre 4.000 euro pro capite tra affitti, bollette, manutenzioni e smaltimento rifiuti.  

E’ questa la media di ogni mese, alla quale dobbiamo aggiungere quelli che si devono considerare gli imprevisti per le bollette, causati, molto spesso, dai temuti conguagli in bolletta di luce e gas. Questione, questa, che si è protratta negli anni con continue denunce dei consumatori nei confronti delle compagnie erogatrici.


Prescrizione bollette: i chiarimenti che tutti si aspettano


Grazie alla Delibera n. 97/2018/R/COM le cose sembrano cambiate.

Un sospiro di sollievo da parte dei consumatori da sempre gravati da spese insostenibili.

Con questo provvedimento l'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) - che svolge attività di regolazione e di controllo nei settori dell'energia elettrica, del gas naturale, dei servizi idrici, del ciclo dei rifiuti ecc. - ha portato da 5 a 2 anni la prescrizione delle bollette delle utenze principali. Pertanto, dopo anni di dibattiti e tensioni, la legge ha stabilito in maniera definitiva che il fornitore della luce, del gas o dell’acqua non può richiedere somme di denaro per importi che risalgono a oltre 2 anni precedenti alla scadenza della bolletta. 

Con le nuove disposizioni di legge, pertanto, vanno a cadere in prescrizione tutti i crediti prima di tale data e lo stesso dicasi per i maxi-conguagli, sempre relativi allo stesso periodo, in quanto la disposizione dell’ARERA del 27 gennaio scorso stabilisce che “in ogni caso” i clienti possono eccepire tale prescrizione per tutti gli importi fatturati relativi a consumi che siano più vecchi di due anni e va a riguardare tutte le componenti del costo che risultano incluse in fattura, fisse e variabili.

La prescrizione si interrompe solo nel caso in cui la società che fornisce l’utenza dovesse inviare una diffida all’utente tramite una raccomandata oppure una PEC (nel caso di aziende o titolari di Partita Iva). 

Nello specifico, riassumiamo i termini di prescrizione relativi alle bollette che il consumatore (famiglia oppure una piccola impresa con meno di dieci dipendenti) non sia stato in grado di pagare:

  • 2 anni per le bollette di energia elettrica che risultino scadute dopo il 1/marzo/2018, termine che arriva a 5 anni se la scadenza risulti dovesse risultare precedente;
  • 2 anni per le bollette del gas che risultino scadute dopo il 1/gennaio/2019 termine che arriva a 5 anni se la scadenza risulti dovesse risultare precedente;
  • 2 anni per le bollette dell’acqua che risultino scadute dopo il 1/gennaio/2020, termine che arriva a 5 anni se la scadenza risulti dovesse risultare precedente.

Il termine di prescrizione deve essere computato partendo dal giorno successivo a quello di scadenza indicato nella bolletta stessa. 

Giova precisare che all’azione della società il consumatore può in ogni caso sempre opporsi inviando una segnalazione all’Antitrust. Il modello per la segnalazione è disponibile in rete e può essere compilato con l’aiuto di sportelli telematici presenti sul web, nati per offrire supporto a tutti i consumatori.

 

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