Come evitare le tasse sui conti correnti bancari


Quella del pagamento di tasse su conti correnti bancari è una questione tanto spinosa quanto antica.

Da sempre i correntisti si vedono gravati da importi-sorpresa che vengono fuori all’atto di eseguire un estratto conto.  

Si tratta, ovviamente, di cifre in addebito che possono andare dalle 8 euro circa fino, addirittura, a 100 euro. Una delle più ingenti e controverse è, tra tutte, l’imposta di bollo.

Si tratta del solito addebito, trimestrale o annuale, ritenuto una patrimoniale a tutti gli effetti, al cui esborso sembra non si possa sfuggire.

Con l’imposta di bollo l’Erario riesce a fare cassa su molti conti correnti bancari e postali.

Il prelievo riguarda sia le persone fisiche che giuridiche e corrisponde a:

  • 34,20 euro annuali per le persone fisiche (spalmata in quattro prelievi con scadenza trimestrale);
  • 100,00 euro per le persone giuridiche. 


Imposta di bollo: è possibile evitarla?


L'imposta di bollo è certamente fra le tasse più malviste in quanto legata esclusivamente al fatto di possedere un conto corrente e non rapportata allo stesso ammontare dei depositi o alla quantità di operazioni che vengono effettuate. Diversamente dagli altri adempimenti fiscali questo ha, tra le altre pecche, quello di essere prelevato in maniera automatica, direttamente dal conto corrente bancario o postale e dai libretti di risparmio, che quindi non vengono soggetti a prelievo forzoso.  

Ma come è possibile evitare di pagare l’imposta di bollo sul proprio conto corrente bancario o postale?

Ci sono, in effetti, delle condizioni che permettono di evitare il pagamento di questa imposta.


Prima condizione per l‘esenzione dal pagamento


La prima condizione è quella di rientrare nei casi di esenzione che ha luogo quando la giacenza media sul proprio conto corrente postale o bancario è inferiore alla soglia dei 5.000 euro.

All’imposta di bollo, come abbiamo detto, oltre ai conti correnti bancari e postali, sono assoggettati anche i rendiconti dei libretti di risparmio, come riportato dall’Agenzia delle Entrate.

Questo comporta dover sborsare, per le persone fisiche 34,20 euro annuali che contribuiscono in maniera notevole ad incrementare il costo annuo del conto, già gravato dal canone mensile applicato dalla banca. E’ bene precisare, in ogni caso, che ci sono delle banche che pagano la tassa per conto del cliente. Si tratta in ogni caso di una percentuale minore di banche e sempre nel rispetto di opportune condizioni. 


Altre condizioni per l‘esenzione dal pagamento


Ci sono, inoltre, altre condizioni di esenzione dal pagamento dell’imposta di bollo che permettono di schivare questa imposta:

  • Quando l’ISEE del titolare del conto è inferiore a 7.500 euro. 

Alcuni contribuenti appartenenti a determinate fasce reddituale possono evitare di vedersi prelevare tale importo dimostrando, per l’appunto, di avere un Indicatore di Situazione Economica Equivalente inferiore ai 7.500 euro.  

  • Quando il correntista è titolare del cosiddetto “conto corrente di base”. 

Il conto di base è un conto caratterizzato da una operatività limitata introdotto dalla direttiva 2014/92/UE.

Si tratta di un conto corrente semplificato, con il quale il cliente, senza l’applicazione dell’imposta di bollo e senza ulteriori altre spese, può compiere un numero limitato di operazioni annue per i servizi indicati e per le eventuali rispettivi scritture contabili.

Il conto di base è stato ideato anche per incoraggiare l’inclusione finanziaria, invogliando all’utilizzo della moneta elettronica in luogo del contante. 

Esente da spese di qualsivoglia genere e dal pagamento dell’imposta di bollo, con il conto di base si deve pagare esclusivamente il canone annuo. Può essere attivato da coloro che abbiano un ISEE annuo in corso di validità inferiore a 11.600 euro e può essere intestato ai membri del nucleo familiare che concorrono al calcolo complessivo dell’ISEE. Per i pensionati l’ISEE deve essere inferiore a 18.000 euro. 

  • Quando i soggetti giuridici hanno conti aperti con Enti Gestori e i Confidi.

Si tratta di organizzazioni no-profit, a carattere associativo oppure formate da imprese piccole e medie che si uniscono con lo scopo di agevolare l’accesso al credito di alcune tipologie di soggetti. 

Affinché venga riconosciuta l'esenzione dal pagamento dell’imposta di bollo, il titolare del conto corrente, entro il 31 maggio di ogni anno, deve presentare direttamente alla banca o all’intermediario, una autocertificazione con la quale comprovi che l’ISEE dichiarato sia regolarmente in corso di validità.


Se è vero che gli istituti di credito hanno maggiore potere su consumatori, con le informazioni giuste, è altrettanto vero che è possibile risparmiare qualcosa ed evitare di essere eccessivamente pressati a livello economico.


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